Che cos’è un PIR Alternativo?

I PIR Alternativi sono dei Piani individuali di risparmio finalizzati ad incentivare gli investimenti, sia in capitale di rischio che in capitale di debito, nell’economia reale e, nello specifico, nelle società non quotate, come ScaleUp e PMI.

Il decreto Rilancio e, sucessivamente, il Decreto Agosto, hanno stabilito che gli investitori che sottoscrivono un PIR Alternativo, mantenendo l’investimento per 5 anni, potranno contare su una totale detassazione sugli utili, sul capital gain e sui dividendi.

Il Pir alternativo fai da te, nello specifico, è un piano di investimento individuale dove il singolo investitore può inserire i suoi investimenti in modo autonomo.

A chi è indirizzato il Pir alternativo?

I titolari dei PIR Alternativi devono essere persone fisiche fiscalmente residenti nel territorio dello Stato, in relazione ad investimenti detenuti al di fuori dell’esercizio di un’attività di impresa commerciale.

Come deve essere costituito un PIR Alternativo.

I PIR Alternativi possono essere costituiti mediante un rapporto di custodia o di amministrazione, anche fiduciaria, esercitando l’opzione per l’applicazione del risparmio amministrato.

Gli investimenti nei PIR Alternativi possono effettuarsi anche tramite la concessione di prestiti e l’acquisizione di crediti delle imprese (per esempio obbligazioni, come un mini-bond, e obbligazioni convertibili), in aggiunta alle classiche partecipazioni azionarie. Oltre alle quote di S.p.a. possono essere vincolate in PIR anche quote di S.r.l.

Quali sono i vantaggi fiscali dei Pir?

L’applicazione del regime fiscale PIR consente al titolare di fruire dell’esenzione dalla tassazione per i redditi finanziari derivanti dagli investimenti inseriti nel piano a condizione che questi ultimi siano detenuti per almeno cinque anni.

La legge di bilancio 2021 ha introdotto per i PIR Alternativi costituiti nel 2021 un credito di imposta pari alle eventuali minusvalenze derivanti dagli investimenti qualificati realizzati entro il 31 dicembre 2021, a condizione che siano detenuti per almeno 5 anni, per un massimo del 20% dell’intera somma investita in “investimenti qualificati” fino al momento in cui è realizzata la minusvalenza.

I titolari di PIR possono anche beneficiare dei crediti di imposta specificamente previsti a favore degli investimenti nel capitale di start up e PMI innovative.

Vincoli e limiti dei Pir.

  • Oltre ad un PIR ordinario è possibile detenere al massimo un solo PIR Alternativo.
  • Gli strumenti finanziari devono essere detenuti per almeno cinque anni: holding period.
  • Per i Pir Alternativi è previsto un plafond complessivo di 1.500.000 euro, con un limite, per ciascun anno solare, di 300.000 euro.
  • Gli investimenti devono rispettare il limite di composizione: almeno il 70% dei valori destinati al piano devono essere investiti nei cosiddetti “investimenti qualificati”, per almeno i due terzi dell’anno (quota obbligatoria).
  • Il restante 30%, può essere costituito da investimenti “non qualificati” o liquidità (quota libera).
  • Non più del 20% delle somme o valori investiti nel Piano può essere detenuto in depositi o in conti correnti, bancari e postali (limite alla liquidità).
  • Limite di concentrazione: non più del 20% delle somme o valori destinati nel piano può essere investito in strumenti finanziari emessi o stipulati con lo stesso soggetto o con un’altra società appartenente allo stesso gruppo.

Esempio di come si può strutturare un Pir alternativo fai da te:

Asset allocation (*)
Ammontare PIR 100,00
Investimenti qualificati (70%) 70,00
Quota libera (30%) 30,00
Limite liquidità (20%) 20,00
Limite concentrazione (20%) 20,00

*da rispettare almeno 2/3 dell’anno solare

Portafoglio PIR compliant (A) %
Quota start-up innovativa A 20,00 20%
Quota start-up innovativa B 20,00 20%
Quota start-up innovativa C 20,00 20%
Quota start-up innovativa D 20,00 20%
Totale “investimenti qualificati” 80,00 80%
Liquidità 20,00 20%
Totale asset “quota libera” 20,00 20%
Totale PIR 100,00 100%

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